sabato 20 ottobre 2007

FINALMENTE NE SONO VENUTO FUORI




All'allegra e stimata congrega degli Spappolati mi è grato comunicare che, incrociando le dita, ne sono fuori. Il mio lungo periodo di superlavoro, che mi aveva tenuto lontano dal qui presente blogghe, palestra d'ardimento e auspicabile fonte di sollazzo per noi tutti, sembra terminato, lasciandomi sia pur esigui e occasionali scampoli di tempo ed energie bastevoli al nobile compito di mettere per iscritto quelle cazzate che mi hanno reso famoso nella nostra ristretta quanto eletta cerchia.

Ordunque, a dimostrazione del posto d'onore che la congrega degli Spappolati occupa nel mio cuore, vorrei proporre una piccola esibizione d'abilità e coraggio che dovremmo, a parer mio, tentare in occasione della nostra prossima riunione.
Al fin di non porre tempo in mezzo, illustrerò l'esercizio che mi prefiguro non con lunge e tediose descrizioni, che poco si attagliano al mio stile stringato e al carattere laconico del mio eloquio, bensì con un'immagine che – oso credere – sarà ben più efficace di mille parole (non che sia possibile descrivere alcunché con mille misere parole, ma questo è un tema che affronteremo in un prossimo futuro).




Va da sé che l'ardito centauro che vediamo sorvolare l'allineata voliera dei suoi colleghi non potrà essere che il nostro esimio vicepresidente, nonché musico, Michele P.. Inutile aggiungere che il posto d'onore in primo piano, esposto ai più indicibili rischi, andrà al nostro amatissimo Presidente e spirto animatore.

Per quanto mi riguarda, pur a malincuore, mosso da un radicato senso del dovere, dovrò sottrarmi all'esercizio e rivestire il ruolo di fotografo.

Nel salutare ancora di cuore i sodali miei, ossia gli Spappolati tutti, mi firmo

Pera (Leo Bardo)

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