venerdì 6 giugno 2008

L'oppio è il padre del vippio

(carteggio privato fra il capo di gabinetto e il vicepresidente dell'Acclarata Accademia degli Spappolati)

Giusto stamattina mi dicevi della tua passione per l'ozio per il suo essere il padre dei vizi.
I quali ultimi, si sa, sono il sale della vita se è vero, come pare esserlo, che Churchill, ch'era un saggio, ebbe a sostenere: “never trust a man who has not a single redeeming vice"-
Ma per noi oziosi, che di ciò siam convinti, si prospettano tempi duri: copio e incollo da un articolo di oggi su La Stampa

La proposta di modifica presentata dai relatori del decreto - i presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali del Senato, Filippo Berselli e Carlo Vizzini - prevede che nella legge del 1956 (la n. 1423) sulle "misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità" venga inserita anche la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi; di chi pratica traffici illeciti; dei delinquenti abituali; degli sfruttatori di prostitute e minori; degli spacciatori.

Gli oziosi assimilati alle prostitute?
Io non ci sto – per dirla con Scalfaro –, se non altro in quanto che le prostitute svolgono un lavoro, e anche assai usurante, cosa che un ozioso vero cerca in tutte le maniere di evitare.
Mah!

Mi permetto di chiosare la tua splendida comunicazione….
Pare che l’ozio non sia il padre dei vizi, almeno non il padre genetico.
Ci sono interpretazioni che gli attribuiscono una paternità putativa, codificata biblicamente in Giuseppe di Bethleem.
In effetti pare che il figlio di lui, Yussuff, fosse particolarmente portato per il vagabondaggio e le chiacchere… in altre parole un ozioso. Pare che la legge romana mal tollerasse gli oziosi, che vennero penalmente assimilati ai facinorosi.
Yussuff fu giustiziato e Magdalene (una zoccola del tempo) pianse ai suoi piedi la sua morte.
Quindi, come vedi, l’abbinamento fra gli oziosi e le prostitute data secoli e secoli di tradizione. Questi buffoni che ci governano oggi (a prescindere dalle presunte idee che dovrebbero avere) altro non fanno che rinverdire una norma del codice pre imperiale.
In realtà anche l’ozio potrebbe e dovrebbe essere qualificato come attività usurante, i calli alle chiappe potrebbero configurarsi come malattia professionale e costituire prodromo per la concessione di un punteggio d’invalidità civile da definire.


Cazzo quanto sei acculturato, comincio a temere che sotto sotto tu non sia un ozioso doc.
Più modestamente mi permetto di ricordardi che Mater semper certa est, per dire che non si può mai sapere chi è il babbo visto che le donne son tutte puttane. Come diceva saggiamente mio zio, la paternità è un atto di fede.
Il che mi permette di suggerire che, qualora il solito maresciallo avesse a ficcare il naso nelle nostre mail, ora che l'ozio diventa un reato (ma come cazzo fanno!) di scrivere che lo zio è il padre dei vizi. In fin dei conti c'è solo una virgola in meno, e poi a me mi va bene lo stesso perché sono anche uno zio.

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