domenica 25 marzo 2012

Capodanno Pisano

Il cosiddetto calendario pisano, o stile dell'Incarnazione al modo pisano, o ancora semplicemente stile pisano, era un particolare tipo di calendario in uso in alcune zone della Toscana nel Medioevo, che faceva iniziare l'anno il giorno 25 marzo (festa dell'annunciazione della Vergine Maria secondo il calendario liturgico), anticipandone di nove mesi e sette giorni l'inizio rispetto allo "stile moderno" o "stile della Circoncisione", ancor oggi in uso, che indica il giorno 1º gennaio come primo giorno dell'anno.
Questo tipo di calendario non deve essere confuso con lo "stile dell'Incarnazione al modo fiorentino", utilizzato in molte città dell'Italia medievale come Firenze e Piacenza, che indicava anch'esso il giorno 25 marzo come primo giorno dell'anno, ma posticipandone l'inizio di due mesi e ventiquattro giorni rispetto all'uso moderno. Le date espresse secondo lo stile pisano e quelle secondo lo stile fiorentino, in entrambi i casi indicate nelle fonti dell'epoca con la formula anno ab Incarnatione Domini, differivano dunque di un anno esatto.
Qualche esempio: il giorno 12 febbraio 1346 (stile Moderno), rimaneva 12 febbraio 1346 secondo lo stile pisano, ma corrispondeva al 12 febbraio 1345 secondo lo stile fiorentino; il giorno 22 ottobre 1408 (stile Moderno), rimaneva tale secondo lo stile fiorentino, ma diveniva 22 ottobre 1409 secondo quello pisano.
Il Calendario Pisano fu definitivamente abolito il 20 novembre del 1749 per decreto del granduca Francesco II, con il quale fu ordinato che in tutto il territorio toscano il nuovo anno cominciasse il 1º gennaio seguente.
Negli anni '80 del Novecento si tornò a parlare di questa festa, e da allora il Capodanno è sempre più atteso e festeggiato, con numerose iniziative culturali ed anche conviviali con piatti tipici e storici nei ristoranti della città. In particolare fu grazie all'impegno e alla passione per Pisa dello studioso Paolo Gianfaldoni il quale, preso dalla curiosità per le tradizioni della sua città (che lo hanno portato negli anni a scrivere oltre 20 pubblicazioni su Pisa e le sue tradizioni), dopo una serie di accurate ricerche, scrisse un articolo che fu pubblicato su “La Nazione”, riproponendo dopo anni all’attenzione dell’intera città la tradizione ormai dimenticata con la quale veniva celebrato l'inizio dell'anno pisano.
Oggi come ieri l'inizio dell’Anno Pisano è scandito da una sorta di orologio solare: a mezzogiorno di ogni 25 marzo un raggio di sole penetra nel Duomo da una finestra rotonda della navata centrale e colpisce un uovo di marmo sopra una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano, sul lato opposto. L'evento è preceduto da un corteo storico della Repubblica Marinara e dai gonfaloni dei comuni pisani e celebrato con una breve cerimonia religiosa che termina alle 12 esatte. Negli ultimi anni la festa è stata enfatizzata a Pisa e dintorni, tramite l'organizzazione di mostre, eventi e spettacoli di vario genere, che culminano con il classico spettacolo dei fuochi d'artificio, sparati dalle imbarcazioni sull'Arno.
(wikipedia)

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